
Ti sei mai chiesto qual è la tua impronta di carbonio?
Per noi di Arbos, la sostenibilità non è uno slogan, ma una scelta quotidiana. Crediamo che bellezza, funzionalità e rispetto per l’ambiente debbano camminare insieme.
Ogni nostro quaderno nasce da un’idea semplice: dare nuova vita a materiali riciclati, trasformandoli in oggetti belli, utili e duraturi.
Ma oggi sappiamo che non basta utilizzare carta riciclata per fare davvero la differenza. Per questo abbiamo deciso di guardare più in profondità, misurando e affrontando l’impatto ambientale complessivo delle nostre attività.
È qui che entra in gioco l’impronta di carbonio.
Cos’è l’impronta di carbonio?
L’impronta di carbonio (carbon footprint) è un indicatore che misura la quantità di gas serra rilasciati nell’atmosfera da un prodotto, un’azienda o uno stile di vita. Tra questi gas ci sono la CO₂, il metano e il protossido di azoto: tutti responsabili dell’effetto serra e del cambiamento climatico.
Tutto ha un’impronta: dalla produzione di un quaderno alla sua spedizione, fino allo smaltimento. Misurare l’impronta di carbonio significa capire quanto incidiamo sull’ambiente — e da lì, iniziare a migliorare.
Come affrontare l’impronta di carbonio?
Le tre fasi fondamentali
1. Misurare
Solo ciò che si misura si può migliorare. Arbos sta iniziando un percorso per analizzare l’impatto ambientale di ogni fase produttiva della propria attività
E’ un processo lungo perché significa raccogliere dati su tutto il ciclo di vita dei nostri prodotti: materiali, energia usata, trasporti, imballaggi e molto altro.

2. Ridurre
Una volta conosciuto l’impatto, il passo successivo è ridurlo.
Come? Per esempio ottimizzando i processi produttivi e spedizioni, eliminare plastica e imballaggi superflui. Arbos ha già intrapreso alcune azioni di riduzione: l’energia che utilizziamo proviene esclusivamente da fonti rinnovabili. Anche la scelta che abbiamo fatto di produrre interamente in Italia ha impatto sulla nostra impronta; collaborare con fornitori locali accorcia la filiera e genera valore nel nostro territorio.

3. Compensare
Ci sono emissioni che, purtroppo, non si possono eliminare del tutto. È qui che entra in gioco la compensazione: investire in progetti che assorbono CO₂ (come piantare alberi) o evitano nuove emissioni (energie rinnovabili).

CAMBIAMENTI: un progetto per compensare l’impronta di carbonio nel territorio vicentino
Fino a oggi, la maggior parte dei progetti di compensazione si è concentrata in paesi lontani, spesso in via di sviluppo.
Ma con il progetto CAMBIAMENTI, con il supporto tecnico di Aequilibria Srl SB e il patrocinio dell’Accademia Olimpica di Vicenza, sei aziende vicentine certificate B Corp: Alisea, Arbos, Cielo e Terra, D’Orica, Ecozema, Zordan si sono poste una nuova sfida.
La sfida è di portare valore a livello locale, attivando meccanismi di compensazione che possano generare benefici ambientali, economici e sociali vicino a casa, nei nostri boschi, nei nostri sistemi energetici, nelle nostre comunità agricole.
Cosa fa il progetto CAMBIAMENTI?
Costruisce un sistema locale di compensazione dell’impronta di carbonio, attraverso:
- riforestazione di aree degradate,
- agricoltura rigenerativa,
- gestione forestale sostenibile,

Un progetto che risponde a un’urgenza concreta
Il Veneto ha conosciuto da vicino gli effetti della crisi climatica: basti pensare alla tempesta VAIA del 2018, che ha devastato migliaia di ettari di bosco e milioni di alberi.
CAMBIAMENTI vuole essere una risposta concreta: non solo per compensare l’impronta di carbonio, ma per ricostruire, rigenerare e rendere le comunità locali più resilienti.


Un anno di dialogo e visione condivisa
Il 3 luglio 2025 si è svolto, presso l’Accademia Olimpica di Vicenza, l’evento conclusivo del primo anno di CAMBIAMENTI.
Moderato da Piero Erle, Vicedirettore del Giornale di Vicenza, l’incontro ha visto gli interventi di:
- Prof. Giovanni Luigi Fontana (Presidente Accademia Olimpica), sull’importanza culturale della transizione ecologica;
- Daniele Pernigotti (CEO Aequilibria), sulle nuove norme europee per il carbon farming;
- rappresentanti del Consorzio Forestale Alte Valli, Fondazione Alberitalia, Unione Montana dei Sette Comuni e Confagricoltura Vicenza, a testimoniare la forza della collaborazione tra imprese e comunità locali.
Obiettivo comune: creare un modello virtuoso, capace di trasformare il territorio attraverso scelte consapevoli e condivise.
Il nostro segno sul futuro
Per Arbos affrontare l’impronta di carbonio non è solo una responsabilità, ma una scelta coerente con la nostra storia e i nostri valori. Per questo Arbos si è posta l’obbiettivo di diventare azienda carbon neutrality entro il 2030. Perché ogni gesto, ogni prodotto, ogni decisione può lasciare un’impronta.
E noi vogliamo che la nostra sia la più leggera possibile. Come un foglio di carta riciclata.
Anche tu puoi essere parte del cambiamento. Scegli consapevolmente. Scegli sostenibile. Scegli Arbos.